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PROGRAMMAZIONE SPINTA

Ieri sera ho tirato fino a tardi per programmare l’anno di lavoro fino al 21 dicembre 2018, con l’aiuto dell’utilissimo Mini Corso di Francesca Baldassarri che ringrazio ancora per la generosa opportunità.

Questa prima parte del lavoro (sì perché non è mica finito qui!) si è rivelata così utile che ci tengo molto a condividere con voi le domande che mi sono posta mentre pianificavo come se non ci fosse un domani (anzi … ma quanti domani ci sono?!) e le risposte che ho trovato cammin facendo:

1. Pianificare così a lungo termine mette ansia? No, la toglie. Perché significa tracciare un percorso, una “strada sicura”, che mette al riparo dall’ansia delle corse contro il tempo a cui l’improvvisazione spesso costringe. Questo è verso soprattutto per chi, come me, si ostina a voler incastrare diverse vite in una sola. Ma non mi sentirò troppo “legata”? No, al contrario, con la serenità che la consapevolezza mi dona, so di poter cambiare le carte in tavola quando voglio, come nel caso di questo post, che non era previsto ma che ho sentito necessario! Posso seguire l’ispirazione del momento senza perdere la rotta …

2. E gli imprevisti della vita? Questa domanda mi ha pungolato per tutta la serata. Non voglio rattristarvi ma credo che tutti condividiamo la preoccupazione per gli imprevisti della vita e proprio in questi giorni ho ricevuto notizie di lutti e anche informazioni preoccupanti circa la salute alcune persone vicine. La domanda sorge insidiosa: io pianifico … ma chissà … Però una cosa che non mi manca è lo spirito d’avventura e ho scoperto che pianificare significa anche esorcizzare le paure. Nessuno di noi sa cosa gli riserva il domani, tanto vale immaginarlo radioso. Non possiamo lasciarci pietrificare la vita e irrigidire il cuore e il pensiero. Pianifichiamo a lungo termine, spazziamo via gli spettri della superstizione e della paura, rispolveriamo sentimenti come fiducia, speranza, coraggio. Andiamo incontro alla vita con il desiderio di realizzare cose utili, distribuire bellezza e nutrirci di bontà, condividere gentilezza e sorrisi e migliorarci laddove dobbiamo. Se la vita ci riserverà qualche brutto scherzo potremo affrontarlo armati di tutto il bello, il vero e il buono che abbiamo coltivato … e io ho tanto bisogno di coltivare questi pensieri in terreni sempre più ampi … e voi?

3. Pianificando tutto non si rischia di sentirsi arrivati? No, al contrario. Pianificare mi ha aiutato a focalizzare meglio gli aspetti in cui vorrei crescere. Ad esempio mi sono resa conto che a un anno dall’apertura del profilo ig di ticreative, 193 followers sono forse un po’ pochi (anche se buoni, come dico sempre), che le mie foto sono piuttosto immature e che devo imparare a bilanciare bene il tempo che dedico a ciascun aspetto del mio lavoro. E di nuovo si cambia, si aggiusta il tiro, si inseriscono nuovi obiettivi  …

4. Infine ma non meno importante: pianificare mi ricorda che a un certo punto le lancette arrivano all’ora in cui si va offline, si ripongono colori, matite e pc, si riordina il tavolo perché è ora di apparecchiare la tavola. Questo lavoro mi sta attraendo tanto e cerco di dedicargli tutto il tempo che posso, ma non è la mia priorità assoluta. Ha il suo posto, da dove anche lui trae nutrimento dal resto della Vita!

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