“Ah senta, quel grande specchio laggiù è antico ma come vede ha avuto tempi migliori. Mi scuso ma non ho fatto in tempo a buttarlo. Non vale la pena restaurarlo e in frantumi com’è non credo che si riuscirebbe neanche a venderlo a un rigattiere, se vuole glie lo faccio portar via …”. Mi avvicino … l’agente immobiliare ha ragione: ci deve essere stato un tempo in cui questo specchio rifletteva giovani speranze. La sua cornice di legno dorato ormai malandata, con quel vezzo liberty sulla sommità non è di particolare valore. Il vetro è una ragnatela di crepe … eppure ha qualcosa che …. Passandogli accanto mi specchio. All’improvviso un’infinità di piccole me si moltiplicano schizzando dal centro verso la cornice … rimango folgorata, trafitta da quelle lame d’argento.

Quante “io”! Sono tutte lì … la storica dell’arte, la disegnatrice, la mamma, la viaggiatrice, l’impegnata nel sociale, l’insegnate solo di vocazione, la moglie, la “buona penna”, l’amante dei bambini, l’editor, l’impiegata, l’artigiana … le mie mille anime che a volte sembrano schegge impazzite in cerca di un centro … tutte lì, circondate dall’abbraccio di un’antica cornice.

Ci saranno stati tempi migliori sì … ah, la giovinezza! Ma per alcuni aspetti questo è il migliore dei tempi … la consapevolezza! Eccomi qui, nella nuova dimora dei 40 anni con un progetto entusiasmante che coinvolge tutte le “io” possibili, tutte le mie esperienze, tutte le mie competenze. Un progetto caleidoscopico, libero e aperto, per l’arte, la cultura, l’educazione. Un progetto che si chiama T-crative.

“Signora … signora scusi, allora lo specchio glie lo faccio portar via insieme con la vecchia TV?”

“No … no grazie” sorrido.

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